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Oddio, mi gira la testa! Quante volte vi sarà capitato di avvertire questa spiacevole sensazione? Si perde il contatto con il pavimento, con la realtà, la vista si annebbia, compare un senso di nausea che aumenta, aumenta, aumenta… non si riesce a stare in piedi, bisogna appoggiarsi e si tende a cadere in terra.

Gli specialisti definiscono vertigine la sensazione di movimento quando il movimento non c’è, la sensazione può essere rotatoria oppure di spostamento del corpo. Tale sintomatologia è accompagnata da una spiacevole sensazione di cadere (…perdo l’equilibrio!…) e molto spesso da sudorazione, nausea, talvolta addirittura vomito, senso di spossatezza, di testa vuota o pesante ed ha una durata variabile, a seconda della malattia che la causa, da pochi secondi, a minuti, ore o addirittura giorni.

La sede dell’organo dell’equilibrio, o labirinto, è l’orecchio. Qui, in pochi millimetri cubi, nello spazio di un pisello per intenderci, c’è un sofisticato sensore che riconosce in ogni momento la posizione della testa nello spazio e invia al cervello le informazioni necessarie al mantenimento dell’equilibrio e alla elaborazione del movimento. Il labirinto situato nell’orecchio destro deve lavorare allo stesso modo di quello situato nel sinistro, in maniera da avere la situazione “in equilibrio”. È come nelle bilance dell’orafo: nei due piatti ci deve essere lo stesso peso perché tutto possa funzionale perfettamente.

Quando uno dei due labirinti funziona meno ed è malato, ecco che la situazione si scompensa, non siamo più in equilibrio e compare la vertigine.

Ci sono diverse malattie che causano vertigine. La più frequente è la canalolitiasi, detta anche Vertigine Parossistica Posizionale Benigna. In questa patologia alcuni “sassolini” (che si chiamano Otoliti), che devono stare in un posto preciso del labirinto (in due vescicole: Utricolo e Sacculo), si muovono e vanno a finire in un altro distretto dell’orecchio (canali semicircolari) dove, se sono presenti, causano una stimolazione abnorme e una sensazione di vertigine molto intensa. Questa vertigine è caratteristica: si presenta solo quando si fanno particolari movimenti rapidi del capo (tipicamente alzarsi dal letto, mettersi a letto, chinarsi per raccogliere un oggetto caduto), è molto intensa  dura pochi secondi o un minuto. Quando si hanno questi sintomi lo specialista Otorinolaringoiatra è in grado di riconoscere la patologia ed effettuare una (o più) manovre dette “liberatorie” che riescono a togliere i famosi sassolini dal poso sbagliato e risolvere il problema.

Un’altra malattia che provoca la vertigine è la malattia di Ménière. Questa è una disfunzione non solo dell’organo dell’equilibrio, ma anche di quello dell’udito. Interessa generalmente un solo orecchio, e la vertigine è accompagnata da diminuzione di udito e da rumori nell’orecchio malato. La vertigine è molto intensa e porta anche a nausea e vomito, costringe il malato a letto e dura diverse ore, anche 6-12 ore. Il più delle volte la sintomatologia è talmente intensa che il paziente si deve recare al Pronto Soccorso! Anche in questo caso lo specialista può inquadrare il problema e impostare la giusta terapia che prevede la cura della fase acuta, anche con terapia endovenosa, ma anche della fase di “convalescenza”. La crisi vertiginosa tende a esaurirsi nel giro di 12-24 ore, e progressivamente si recupera l’udito e i rumori tendono a scomparire.

Una perdita improvvisa della funzione vestibolare di un lato, invece, si presenta con vertigini intense, nausea, vomito, disequilibrio, sudorazione, ma non sempre ha sintomi uditivi associati. È quella che viene da tutti chiamata “labirintite”, anche se il termine non è corretto. La causa è spesso infiammatoria e la patologia si risolve nel giro di qualche giorno, ovviamente con l’opportuna terapia.

Altre cause di vertigine hanno un’origine vascolare: un difetto del circolo cerebrale può portare a un diminuito apporto di sangue alle strutture che regolano l’equilibrio, causandone una disfunzione che si manifesta con una vertigine. In questo caso, generalmente, la sintomatologia è meno violenta, ma di più lunga durata. La diagnosi si affida alla raccolta della storia clinica del paziente, attenta alle patologie concomitanti (diabete, ipertensione, dislipidemie…) e la terapia è diversa: non farmaci antivertiginosi, ma farmaci che aiutano la circolazione.

Questo breve excursus non voleva essere assolutamente esauriente, ma spiegare le più frequenti cause di vertigine. Purtroppo qualche volta, vista l’intensità dei sintomi, è necessario ricorrere alle cure di un Pronto Soccorso, per impostare una terapia “d’urto”, generalmente endovenosa, che possa risolvere il problema acuto. Una volta risolto il problema acuto, sarà cura del medico di famiglia, o, meglio, dello specialista Otorinolaringoiatra, prendere in carico il paziente per impostare una terapia di recupero il più efficace possibile.

A questo proposito, negli ultimi anni, si è diffusa la terapia riabilitativa della vertigine. Dopo una fase acuta, il paziente, talvolta, non riesce a riprendersi appieno, rimane una “vertigine residua” non invalidante, ma fastidiosa. La terapia medica spesso risulta poco efficace, e quindi sono state sviluppate tecniche fisioterapiche che migliorano il controllo della postura e dell’equilibrio proprio allo scopo di recuperare questa insicurezza residua. Anche in questo caso lo specialista Otorinolaringoiatra saprà consigliare la strada migliore per i recupero completo.

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